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LA LEGGENDA DEL LAGO DI SANTA COLOMBA
Santa Colomba era un piccolo villaggio di contadini e pastori nel mezzo dell’Altopiano del Calisio.

Un giorno un bambino che passeggiava nel bosco vide una luce in lontananza e, incuriosito, decise di andarle incontro.

Nascosto dietro una roccia trovò un omino con un cappello a punta e una lunga barba che gli disse: “Seguimi, e troverai un tesoro”. Il bambino lo seguì, e poco dopo si trovò di fronte ad una parete di roccia luccicante d’argento.
Tornato di corsa al villaggio, raccontò di aver trovato un tesoro nel bosco e portò sul luogo i compaesani.

Gli scavi iniziarono il giorno stesso: pochi anni dopo tutta la gente del villaggio lavorava in miniera e si arricchì del sottosuolo, che custodiva gelosamente in grandi forzieri.

Una sera un povero viandante giunse a Santa Colomba, infreddolito e affamato. Bussò alla prima porta, ma non gli fu aperto. Bussò alla seconda, vide qualcuno affacciarsi alla finestra, ma non fu accolto in casa.

Alla fine, ormai sfiduciato, bussò ad una capanna a margine del villaggio: aprì una vecchina, che lo accolse gentilmente e lo rifocillò. Il viandante ringraziò la signora e le disse: “Tu hai buon cuore, non uscire quando farà buio, e questa notte spranga porte e finestre”.

La vecchina ubbidì, un po’ impaurita e si mise a letto. Poco dopo fu svegliata da un fortissimo temporale, con tuoni, fulmini e una pioggia torrenziale come se avessero aperto il cielo.
Il giorno successivo la vecchina si avvicinò timidamente alla finestra, da cui filtrava la luce del sole: al posto del villaggio dei minatori, ricchi e avari, si trovava un piccolo e placido lago.

Il testo sottostante è stato tratto dal libro di Mauro Neri "Mille leggende del Trentino e dalla mostra Argentario Leggendario", curata da Gabriele Nardelli.
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