News

LA LEGGENDARIA MINIERA DELL’INFANZIA
Una domenica pomeriggio di settembre ai piedi di Malga Cavè, nascosta tra i monti di Torcegno e Ronchi Valsugana.
Sono i luoghi dell’infanzia, trascorsa a giocare a nascondino tra l’erba alta e i boschi di abeti e a cercare mirtilli e fragole selvatiche coi cuginetti.

Ma è sempre mancato un tassello a questo fiabesco paesaggio dell’infanzia: la miniera di Cavè (o miniera dei nani per noi bambini dell’epoca), da cui sembra si cavasse la calcopirite attorno al XV-XVI secolo.

Accompagnati da chi conosce queste zone palmo a palmo, saliamo dai dintorni di malga Cavè, tra mazze di tamburo e i primi timidi segni di un autunno in arrivo. Ancora su, fino agli ultimi pascoli, tra l’erba seola e i rododendri ormai sfioriti.

Presto ci appare una cengia rocciosa “sospetta”. Si arriva a un “terrazzino” di roccia ed eccolo lì l’imbocco della leggendaria miniera, quasi completamente sommerso dai crolli della roccia.

Lei, la miniera, nasconde gelosamente i segreti della sua attività mineraria.
Non ci rimane che fare decine di foto e poi tornare al punto di partenza, certi di aver messo al proprio posto un tassello rimasto vacante per tanti, troppi anni.
indietro